La Chioggia di Shun Li

Chioggia: la “rozza Venezia”

[…] dopo Porto Corsini: la Bellezza ritorna. E allora, correre in macchina, su, verso Chioggia, diventa una vera, esaltante avventura, per gli occhi, per il cuore.
Qui, intorno al delta del Po, l’uomo pare aver vinto: ma è una vittoria precaria, stentata, la sua.
La palude, imprigionata, repressa, traspare in ogni luogo, diffonde nell’aria la sua profonda, vergine, selvaggia, nordica, malinconia.
Tutto è impregnato d’acqua dolce, rafferma: le smisurate distese di prati, gli alti argini sui canali, le boscaglie corrose, le file di     pioppi: tutto è legato, impastato, fuso, da una mano di grigio, da un tono di suprema, umile malinconia.
[…] Chioggia è la clausola degna di questo viaggio sul delta: fuori dallo spazio e dal tempo, rozza Venezia senza storia, puro calco di una bellezza pura, è come sulla cima di un geroglifico, sull’estremità di un sogno geografico, campestre, lagunare e marino: dove puoi evadere, eludere ogni tuo dovere, concederti, tra un popolo felice, una pura vacanza.


Pier Paolo Pasolini

La cittadina sorge su di una stretta lingua di terra che si protrae verso nord, costituendo il primo elemento di "confine", la prima di quelle isole che delimitano la laguna tracciando il confine con il  mare aperto. La città ha la particolare forma della "spina di pesce", con un'arteria spaziosa che la percorre in direzione Nord-Est (probabilmente l'antico "cardo maximus"), delimitata a Sud dalla cattedrale e dalle porte della città, e a Nord da Piazzetta Vigo, luogo di attracco dei vaporetti. Qui la città accoglie i visitatori con uno splendido ed antico ponte in marmo bianco del 1685, e un capitello romanico sul quale poggia un leone, anche soprannominato "el gato", ovvero "il gatto", per sottolineare la differenza con il ben più imponente leone di S.Marco e la subordinazione culturale e sociale alla fu Serenissima.
Chioggia è un'isola attraversata da tre canali, che scorrono paralleli all'arteria centrale: Canale S. Domenico, che separa Chioggia da Sottomarina, Canal Vena, il quale ospita le imbarcazioni lagunari, e Canal Lombardo, nel quale sostanto le imbarcazioni commerciali e sul quale si affaccia l’osteria Paradiso nella quale lavora Shun Li.
L'origine della città di Chioggia risale all'epoca pre-romanica ed è stata fondata, con molta probabilità, dagli Etruschi. Abitata in tempi remoti (seppur non indicabili con esattezza), in epoca romana Chioggia era molto attiva e nota per il suo importante porto commerciale nonché per le saline; dopo la caduta dell'impero romano d'occidente cominciò ad essere popolata dagli abitanti dell'entroterra Veneto, invaso da Unni e Longobardi. La città fu ripetutamente distrutta e ricostruita: prima da Pipino il breve (nel IX secolo), due secoli dopo dai Padovani alleatisi con Trevigiani e Ravennati, in seguito nella famosa "Guerra di Chioggia" (1379-80), una guerra di affermazione tra Venezia e Genova, che si contendevano il predominio sui mari.
Chioggia diede i natali a personaggi illustri nei campi dell'arte e della scienza, tra cui Niccolò De Conti (sec XV)  l'espolratore, Giovanni Dondi dell'orologio (1330-1389), ideatore dell'orologio astrario; Giuseppe Olivi (1769-1795), naturalista; Giuseppe Veronese (1854-1924), matematico; e vi risiedettero personaggi del calibro di Carlo Goldoni ed Eleonora Duse.

Chioggia vista dall'alto
“Andrai a Chioggia”, è l’unica cosa che viene detta a Shun Li, la quale, senza fare troppe domande, ubbidisce e si prepara alla partenza. Ma dove si trova Chioggia? Lei non lo sa.
Forse Shun Li, lungo il tragitto, si è domandata se a Chioggia avrebbe respirato fresca aria di montagna o se, invece, si sarebbe svegliata la mattina inebriandosi del profumo della brezza di mare.

Veduta di Chioggia al tramonto
(Foto di Francesca De Luca)


Chioggia, “Cioxa” in dialetto veneto, appare nei documenti pubblici antichi con i nomi di Cluza, Clugia, Chiozza ed Infine Chioggia, ma è da tutti conosciuta come la “Piccola Venezia” grazie alla conformazione della cittadina, molto simile a quella del capoluogo veneto, una delle città più belle del mondo. La leggenda vuole che dopo la distruzione di Troia un certo Clodio, fuggito insieme ad Enea dalla città in fiamme, abbia fondato la città che avrebbe assunto il suo nome, Clodia appunto.
Chioggia è una sorta di “terra di mezzo”. Un luogo sospeso tra mare e laguna, tra sogno e realtà, tra la tipica chiusura di una piccola comunità legata ai propri costumi e alle proprie tradizioni, e l’accoglienza propria delle città marittime.
Chioggia si veste di rosso al calar del sole
(Foto di Francesca De Luca)

Le onde baciate dalla nebbia, le luci e i colori di una città sospesa nello spazio e nel tempo, fungono da cornice alla storia di un incontro.
E' in questo lembo di terra, tra portici, calli misteriose e suggestivi canali, che Shun Li vivrà un’importante, seppur breve, parentesi della propria vita.


Tavolozza di colori
-Chioggia-


Procedendo verso piazzetta Vigo, si erge alla nostra destra la facciata di una chiesa, al qual fianco si innalza la grande "Torre dell'orologio": la chiesa di S.Andrea, all'interno della quale i protagonisti celebrano la santa messa pasquale. L'edificio in stile barocco, ma del quale si possono ammirare l'equilibrio e la rara sobrietà,  fu costruita verso metà settecento.
Pochi sanno che al suo interno vi è l’orologio da torre più antico del mondo, realizzato da Giovanni Dondi dell’orologio, nativo della città clodiense.                                               


Chiesa di Sant'Andrea e torre dell'orologio
Chioggia
                                                                                                                                                                                                                                                                                                       


Cala il silenzio nella città, la notte ne cambia il volto: la laguna si tinge di riflessi argentei, scende la foschia, l'acqua lentamente scorre, pavimento di brandelli di mondo, le barche dei pescatori si preparano a partire...


Suggestioni di luce
- Chioggia di notte -
(Foto di Massimo Fabris)